Dino Campana

Fonte: Wikipedia

Dino Campana nasce a Marradi, in provincia di Firenze, il 20 agosto 1885.
Trascorre un’infanzia apparentemente serena, ma intorno ai 15 anni gli vengono diagnosticati i primi disturbi nervosi.
Concluso il ciclo scolastico (pagelle pubblicate dalla sua scuola), non riuscirà a portare avanti gli studi universitari.

Conduce una vita irrequieta, fatta di fughe e viaggi, arresti e ricoveri in manicomio.
Nel 1907 passa da Genova in partenza per l’Argentina. Tornato in Italia, tornerà a Genova nel 1913.
In questo periodo frequenterà il Bar Splendid (oggi Caffè degli Specchi) insieme ai suoi amici artisti.

I suoi Canti Orfici sono uno dei testi fondamentali del ‘900 poetico italiano e dividono ancora la critica. Sono caratterizzati da una percezione deformata e visionaria della realtà e da un linguaggio acceso e spesso oscuro, che segue segrete suggestioni musicali.
Genova è il titolo della composizione che chiude l’opera e che costituisce il messaggio definitivo dell’intero libro, il presumibile traguardo dell’intenso e faticoso viaggio; nella sua ricerca Genova col suo porto rappresenta infatti il passaggio verso l’intero mondo ed è immagine di gioia, di colore, di vita
Ricorda anche il Caffè che frequentava, descrivendolo come una grotta di porcellana.

Dino Campana muore in ospedale, sembra per una forma di setticemia, causata dal ferimento con un filo spinato, durante un tentativo di fuga, il 1º marzo del 1932.

Genova

Entro una grotta di porcellana
sorbendo caffè
guardavo dall’invetriata la folla salire veloce
Tra le venditrici uguali a statue, porgenti
frutti di mare con rauche grida cadenti
su la bilancia immota:
Così ti ricordo e ancora ti vedo imperiale
su per l’érta tumultuante
verso la porta disserrata
contro l’azzurro serale,
fantastica di trofei
mitici tra torri nude al sereno,
a te aggrappata d’intorno
la febbre de la vita
pristina: e per i vichi lubrici di fanali il canto
instornellato de le prostitute,
e dal fondo il vento del mar senza posa.

Dino Campana